Inattuale – bollettino di critica e cultura anarchica n°5, 24 pagine, settembre 2025, senza prezzo
Dall’Editoriale:
[…] L’accanimento dei governi verso la parola scritta degli anarchici ha, in fondo, un fondamento ben preciso: è il riflesso dell’attenzione del potere verso le idee che tendono a criticarlo e metterlo in discussione, consapevole del fatto che per gli anarchici è fondamentale l’indissolubilità tra pensiero e azione. In un certo senso, quindi, possiamo dire che la guerra che il potere combatte contro questa parola ha una sua precisa ragione di essere. Il suo sguardo occhiuto vigila attentamente su tutta la stampa anarchica, e possiamo affermare senza tema di smentita che i nostri più assidui ed attenti lettori siano proprio gli addetti alla repressione. Questo perché, proprio in virtù di quella consequenzialità tra idea e azione che è caratteristica del pensiero anarchico, gli organi preposti temono che chi propugna determinate idee sia anche propenso a metterle in pratica, oltre al fatto che, attraverso l’analisi della realtà circostante, voglia spingere anche altri a passare all’azione. […]
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