Io dico NO ai miasmi e ai marasmi e a tutto
ciò che striscia e scivola e si decompone.
Io dico NO alle parole di burro con tutti
gli onori, premi dei premi, medaglie,
promozioni, nomenclature, carriere varie
e di sabbia. Dico NO ai panzoni piedi di
porco, agli archivolti, a codati e portali, a
giarrettiere e reggicalze e collant integrali.
E dico NO all’ingrosso, al dettaglio, alle
tariffe, ai clienti, al debito, al credito, alle
fatture e allo sconto. Dico No a tutto ciò
che si sottrae clandestinamente alla follia
naturale. Dico NO alla cenere, allo strutto e
alla cotenna e alla colla e al lardo e all’ano
e agli scoli-escrementi e alle carneficine di
animali innocenti. Dico NO al cortile, all’Alta
Corte, ai bombici, alle bombature. Dico NO
ai concubinaggi e ai matrimoni e alle leggi
contro i trigami, agli adulteri in babbucce,
con mutande troppo strette per le gravide.
Dico NO agli sguardi sfuggenti e alle bocche
suggenti.
Dico NO alle strategie amorose, alle ogive
nucleari, ai missili e ai razzi mortuari. Dico
NO ai duplicati. Dico NO allo Stato.
Cultura o spazzatura? Sono contro. Dico NO
alle manie cerebrali, ai volti distolti, ai fiumi
prosciugati.
Dico NO agli scuoiatori, ai procuratori, ai
professori, ai computer, ai musei e alle
greppie. C’è un SI’ per il NO. C’è poesia e
poesia. C’è acqua minerale e acqua minerale.
Ci sono cerimonie. C’è totale confusione.
C’è puzza di bruciato. C’è follia.
Poeta maledetto dal mondo, cammino su
questa terra, sulla mia terra, umiliata,
mutilata, condannata, e le mie gambe
tremano di spavento.
Paul Valet (Georges Schwartz) dalla raccolta Vertiges, 1987