Charles Fourier, Il nuovo mondo amoroso
Edizioni Anarchismo, ottobre 2020, pag. 392, € 15
Qui è dell’amore che si parla, qualsiasi aspetto di questo sentimento viene preso in considerazione, senza ombre e senza pudori. E l’amore, se ben si considera, è l’espressione primaria della vita, la più radicale espressione di libertà, l’unica forza che spinge ad andare oltre, sempre più oltre, senza limiti e senza contrassegni, senza connotazioni identificative e senza garanzie.
Se c’è una cosa che Fourier ha capito più di qualsiasi altro teorico che si è inoltrato in questo territorio disagevole, è che non ci sono schemi possibili che si possano giustificare al di là della libera accettazione di tutti coloro che desiderano, liberamente, entrare in gioco. Ecco il termine esatto. In fondo l’amore, la passione, la vita – quindi per molti altri aspetti anche il lavoro – devono essere visti come elementi di un gioco, devono basarsi su di una attrazione passionata, per usare le parole di Fourier, altrimenti si costruiscono bordelli e campi di concentramento, prigioni e governi più o meno illuminati.