In virtù del contenuto reazionario della sua ideologia, fin dall’inizio la Lega è stata identificata come un nemico da molti individui che hanno intravisto in questo partito lo strumento per far prevalere idee e leggi xenofobe, omofobe, repressive, patriarcali, oscurantiste, escludenti. Con la sua diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, è cresciuta anche l’opposizione ai suoi militanti ed alle sue strutture. Non c’è comizio elettorale dei suoi leader che non venga contestato e, quando non viene annullato per il rischio di disordini, questo può essere tenuto solo attraverso un ingente dispiegamento di forze dell’ordine. Nello stesso tempo, le sedi del partito subiscono attacchi, danneggiamenti ed attentati in ogni parte della penisola, da nord a sud: militanti leghisti contestati, gazebo elettorali distrutti. A sottolineare che nessuno spazio di agibilità può esserci per il fascismo nelle sue diverse forme, per chi fomenta l’odio verso il diverso, lo straniero, il povero.
Il 3 febbraio inizierà a Lecce un processo contro 7 compagni accusati di aver distrutto un gazebo della Lega nel maggio 2019. Le imputazioni sono di danneggiamento, violenza privata aggravata, minacce, rapina e lesioni personali, in seguito alle fantasiose deposizioni dei leghisti, che accusano i compagni di avere aggredito una ragazza. In questo stesso periodo a Treviso si sta svolgendo un processo contro Juan, un compagno anarchico, accusato di aver piazzato due ordigni (uno deflagrato senza danni, l’altro rimasto inesploso) contro la sede della Lega in quella città. Processato per strage, rischia una pena pari all’ergastolo.
Al di là delle responsabilità vere o presunte di chi ha compiuto questi gesti, è necessario ribadire la giustezza di una opposizione ad un partito come quello della Lega e alle politiche reazionarie che porta avanti fin dalla sua nascita. E ribadire la complicità con questi gesti e con ogni altro atto contro uomini e strutture che lo rappresentano. Non è spulciando tra le righe del codice penale che troveremo cosa è giusto o sbagliato fare per opporci a questa politica autoritaria, bensì scrutando nel più profondo dei nostri cuori per cercare ciò che è eticamente corretto.
Sabato 30 gennaio, dalle 18 alle 21
via Trinchese angolo Teatro Apollo – Lecce
presidio e interventi al microfono
mostra: “Una Lega contro la libertà – La libertà contro la Lega”