“La luna dei Borboni
col suo viso sfregiato tornerà
sulle case di tufo, sui balconi”
***************************
“Chiudi le mani a pugno
o luna sull’asfalto:
lasciaci indovinare dove hai nascosto
la moneta d’oro”
Vittorio Bodini
Dopo la chiusura della sesta edizione della fiera dell’editoria anarchica di Lecce, la sera una splendida luna piena, enorme, splendeva alta nel cielo. Portava con sé e trasmetteva tutto l’entusiasmo accumulato in due giorni di belle presentazioni, di interessanti discussioni, di chiacchierate fatte a latere, seduti durante una cena o in piedi davanti alle tavolate piene di libri. Una luna che raccontava di un clima sereno, disteso; di compagni che si incontrano o reincontrano, magari anche dopo lunghi anni che sembrano non essere mai trascorsi, insieme a giovani che hanno da poco approcciato certe tematiche ed hanno voglia di approfondire, di mettersi in gioco, e ad altri, passati magari solo per una presentazione o acquistare dei libri, in un intreccio di interessi che ha portato ad una discreta presenza di partecipanti. Nonostante tutto e nonostante tutti.
Perché anche per questa edizione, come per quella passata, gli avvisi di garanzia sono stati inviati, cosa del resto su cui non nutrivamo dubbi, ma che non abbiamo fatto nulla per ostacolare, affidandoci all’intelligenza e il buon senso di chi li avrebbe ricevuti, e così è stato. Avvisi di garanzia, nel senso che mirano ad avvisare i destinatari – che lo ricevono via e-mail – per garantirsi il loro posizionamento da un lato ben preciso, che chiaramente deve essere quello degli avvisanti, nel tentativo di distruggere chi prova, tra mille difficoltà, ad organizzare qualcosa, seppure di piccolo. Un concetto, quello della distruzione, d’altronde ben radicato negli ambienti anarchici, ma che qualcuno non deve avere ben compreso, probabilmente per via di una frettolosa e cattiva lettura di questo meraviglioso concetto bakuniniano – e non solo.
Un tentativo di distruzione, sguaitamente urlato contro chi non si è posizionato in passato, che si allarga per cerchi concentrici, verso coloro che non si posizionano oggi contro chi non si era posizionato ieri e verso coloro che non si posizioneranno domani contro chi non si è posizionato oggi, e via all’infinito per tentare di fare terra bruciata attorno all’amico del nemico dell’amico, anche se non conosce nulla, niente e nessuno, ma il tentativo di fargli terra bruciata attorno rimane, perché DEVE prendere posizione. E per questa autoritaria imposizione del Kamasutra ogni mezzo è buono; se un autore contattato non risponde si può magari scrivere alla casa editrice che ha pubblicato il suo libro, e se neanche da questa rispondono si può chiedere conto all’Unione Italiana Editori, ma se anche essi tacciono si può sempre mandare l’avviso all’Unione Europea Editori per chiedere di prendere posizione contro di loro, e se il silenzio perdura ci si può sempre rivolgere all’Unione Mondiali Editori, e se ancora le acque non si smuovono…
Che tristezza. E che squallore. Come si è potuto passare in pochi anni dagli incontri su Individuo e insurrezione al racket di Identità e posizione?
Per fortuna è rimasta a consolarci la luna. La luna dei Borboni, meravigliosa, che splendeva quella sera, che può raccontare una storia diversa ed inversa, in cui i briganti non vengono sconfitti, ed i Savoia non vincono e colonizzano il meridione, chiedendo a tutti di posizionarsi in loro favore.
Tanto meno agli anarchici, che come per le altre forme di governo, odiano anche la monarchia.