Auschwitz – Perché

Auschwitz

Quando parli di Auschwitz, evita solennità. Il tono solenne non gli si addice, è ancora troppo umano, potrebbe suonare come se da qualche parte ci fosse ancora una possibilità di senso o di riconciliazione – e lasciare aperta questa possibilità sarebbe una svalutazione mortale del mostruoso che è stato. Non parlare di «morti». Tanto meno di «assassinati». Entrambe le parole sarebbero un oltraggio. Nessuno è stato ucciso. Così come nessuno è stato assassinato. Per quanto profondamente ciò possa turbarti, per quanto ciò possa esserti gravoso, l’unico misurato, l’unico vero, l’unico dignitoso discorso dei milioni di oltraggiati, è quello cinico. Devi dunque parlare del materiale, avviato alla macchina per la lavorazione, che era dotato della singolare qualità di poter vedere, sentire, percepire. E (quando parli dei testimoni che si presentano oggi): dei residui di materiale rimasti casualmente non lavorati, i quali a loro volta posseggono la singolare qualità di poter ricordare, testimoniare e accusare. – Solo così. Parlare in modo diverso non è permesso e appare già come giustificazione.

Perché

Quando sento la parola «ordine», mi si drizzano i capelli perché allora sento lo sferragliare verso Auschwitz dei convogli in orario di Eichmann che, con la formula «tutto in ordine», erano pronti a partire. È la parola più rivoltante che conosca. È la perifrasi del mostruoso. Scaturisce direttamente dalla bocca della macchina. È così profondamente infamata che dovrebbe essere bandita per secoli. E anche oggi – in questo, a prescindere dalla maggiore raffinatezza della dissimulazione odierna, non è diversa dai giorni di Eichmann – mira esclusivamente a coprire la mancanza di scrupoli; a intorpidire in noi l’idea di ciò che è ordinato o comandato; a paralizzare il nostro interesse per gli effetti di ciò a cui partecipiamo; in breve, a persuaderci che dobbiamo fidarci dello scorrere liscio della macchina perché scorre in modo liscio.

Günther Anders, Stenogrammi filosofici

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Proiezione

“Gli Spossessati, il prezzo del progresso”, di Antoine Costa, durata 48 minuti

Un documentario francese sottotitolato in italiano.

Un documentario sulle preoccupazioni ecologiche che fanno da pretesto all’economia di mercato per estendere la sua logica di appropriazione e di mercantilizzazione su ciò che ancora non è stato monetizzato. Si ripercorre la storia della regolazione ambientale gestita da economisti liberali, dalla Rivoluzione Industriale ai nostri giorni in Francia e svela le conseguenze ambientali e sociali del Protocollo di Kyoto. Su come l’ecologismo sia diventato una distribuzione del diritto ad inquinare in base ai propri mezzi finanziari.

Pur non condividendo del tutto le idee sviluppate in questo corto, pensiamo che alcuni punti possano apportare elementi interessanti nel quadro di una critica all’ecologismo contemporaneo e, forse, essere di supporto alla discussione.

Venerdì 29 dicembre ore 19.00

Biblioteca Anarchica Disordine, via delle Anime 2/b – Lecce

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Concerto a sostegno della stampa anarchica

Mercoledì 27 dicembre ore 21

Concerto con Inganno hardcore, Desperados Auto.
A sostegno della stampa anarchica
All’interno Bar e Distribuzione di stampa anarchica

Biblioteca anarchica disordine
via delle anime 2/b Lecce
disordine@riseup.net disordine.noblogs.org

 

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Per Alfredo

Sembrava che questo momento potesse non arrivare mai. Parlare con Alfredo mi ha sempre dato l’idea del presente, dell’attimo da cogliere. Penso che molti di noi debbano tanto alle letture dei suoi testi e alle lunghe chiacchierate che lasciavano sempre un nuovo punto di vista. Partire da se stessi, la cosa più importante che ho imparato.

La grande mole di scritti e riflessioni e l’enorme quantità di aneddoti e di esperienze, faranno sì che Alfredo rimanga tra di noi, fortunatamente, a fornire consigli e suggerimenti, ad aprire spiragli e varchi ma anche a sollevare dubbi, a compiere sforzi di riflessione e immaginazione, a costruire progetti, a mantenere impegni, a dotarsi di strumenti, a distruggere gabbie. Perché come lui stesso affermava “qui si tratta di un metodo, quello anarchico e insurrezionale, ma in fondo è di un’esperienza che si parla, non di teorie che contrastano e vanno d’accordo. Un’esperienza che continua nel tempo e si sedimenta nell’azione”. Quell’esperienza per cui ad un certo punto è necessario “chiudere il libro”.

Sarebbero tante le cose da dire, tante le cose da ricordare, tipiche di chi ha vissuto la sua vita, di chi costantemente coltivava progetti e proponeva analisi. Rimane il rammarico di non poter ancora porre domande. Ma ora tocca a noi, sarebbe bello dire, passare il testimone.

Ci hai insegnato, come molti compagni, lo scandalo della libertà, e oggi come in passato è ciò che urge ascoltare e sentire. Il tuo ricordo vivo è ciò che ci hai lasciato e che custodiremo gelosamente.

Ciao Alfredo!

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Ritrovamenti

Lo Stato non ti abbandona mai.

Martedì 7 novembre, a Lecce, abbiamo rinvenuto un segnalatore di posizione satellitare sotto l’auto di un compagno. Il congegno era alimentato a pile e posizionato sotto la scocca dell’auto, nella parte posteriore, appena dopo il paraurti, attaccato con delle potenti calamite.


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In distribuzione

  • Anarchici di Bialystok 1903-1908, ed. Bandiera nera, 2021, pp. 251, € 10;
  • Sinergia. Raccolta di testi e comunicati dell’anarchico Alfredo Cospito, ed. Biblioteca Anarchica Sabot, 2022, pp. 165, € 10;
  • Varkarides – I battellieri. Il gruppo nichilista di Salonicco 1898-1903, ed. Biblioteca Anarchica Sabot, 2021, pp. 56, € 7;
  • Stefano Boni, Tornare in sé. Pandemia. Per una ripresa della coscienza sociale e della resistenza attiva, ed. Nautilus, 2023, pp. 172, € 13;
  • Chiara Maraghini Garrone / Tobia Imperato, Luigi Assandri. L’anarchico con il ciclostile. Collage, ed. Nautilus, 2023, pp. 20 + XXV, € 12
  • Gianluca Toro, Lattughe psicoattive. Storia – folklore – medicina, ed. Nautilus, 2023, pp. 62, € 6;
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Cena di autofinanziamento

Venerdì 20 ottobre ore 20:30

Anarchy confidential, cena di autofinanziamento

Menù fisso 10 euro, gradita prenotazione

Biblioteca anarchica disordine

via delle anime 2/b  Lecce

aperta lunedì e mercoledì dalle 18:30 alle 20:30

disordine@riseup.net

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Nuovi titoli in distribuzione

  • Guerra alla natura. Riflessioni sugli ultimi sviluppi delle manipolazioni genetiche in campo agricolo e zootecnico, s. e., 2019, pp. 173, € 5;
  • Petr Kropotkin, La Grande Rivoluzione 1789-1793, ed. Anarchismo, 2023, pp. 461, € 18;
  • Annie Le Brun, Mollate tutto ed altri testi, ed. Gratis, 2023, pp. 159, € 9;
  • Pièces et main d’œuvre, Manifesto degli Scimpanzé del futuro. Contro il transumanesimo, ed. Malamente / Istrixistrix, 2023, pp. 278, € 13 invece di € 15;
  • Alfredo Cospito e molti altri, Quale internazionale?, ed. Monte Bove, 2022, pp. 205, € 5;
  • Errico Malatesta, Sindacalismo e organizzazione insurrezionista. L’anti-sindacalismo insurrezionalista di Errico Malatesta, ed. Monte Bove, 2023, pp. 80, € 8,50;
  • Luigi Botta, La marcia del dolore. I funerali di Sacco e Vanzetti. Una storia del Novecento, ed. Nova Delphi, 2017, pp. 189, € 18, con DVD allegato;
  • Antonio Senta, Luigi Galleani l’anarchico più pericoloso d’America, ed. Nova Delphi, 2018, pp. 290, € 14;

 

 

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Senza motivo, per mille motivi

Avanti tutti! E con le braccia e con il cuore, la parola e la penna, il pugnale e il fucile, l’ironia e la bestemmia, il furto, l’avvelenamento e l’incendio, facciamo la guerra alla società!

Joseph Déjacque

Quattro arresti domiciliari e cinque obblighi di dimora, contro una richiesta di dieci arresti in carcere: sono il frutto dell’ennesima operazione anti-anarchica condotta dalla procura di Genova, nei confronti di compagni che gravitano attorno alla redazione del quindicinale anarchico “Bezmotivny – Senza motivo”. Le accuse, oltre all’immancabile associazione sovversiva, sono di istigazione a delinquere e apologia sovversiva, oltre al ridicolo “offesa all’onore del presidente della Repubblica”…

Eppure non è senza motivo che i compagni sono stati arrestati: hanno perseverato in ciò che gli anarchici fanno fin dall’inizio della loro storia: stampano giornali, criticano l’esistente, incitano ad agire, diffondono le notizie di attacco alle strutture e agli uomini che reggono questo mondo sempre più mortifero, le giustificano socialmente come valide ed opportune, provano a spiegarne le ragioni ai pochi lettori ancora attenti che possono raggiungere… Strane persone, gli anarchici. Se proprio vogliono scrivere, perché non fanno come molti altri? Potrebbero scrivere sui giornali che si trovano, a modico prezzo, in una qualunque edicola, e giustificare le guerre, gli annegamenti in mare, le morti in carcere e quelle sul lavoro, il razzismo, la pervasività del controllo poliziesco, …, portando a casa anche un dignitoso stipendio. Invece no! Sempre ad andare in direzione ostinata e contraria, credere ancora che quello della democrazia totalitaria non sia il migliore dei mondi possibili, parlare di distruzione dello Stato e del sistema tecno-capitalista che lo affianca. Tutte cose senza motivo, per la maggior parte della gente.

La carta stampata, per gli anarchici, è sempre stata un grande strumento di agitazione, ovvero un mezzo per veicolare le proprie idee e incitare al sovvertimento della società costituita, e per questo, da centocinquanta anni, la loro stampa è sequestrata e chi vi scrive viene represso. In virtù di questa lunga storia di repressione, abbiamo mille motivi per proseguire la nostra opera di agitazione mediante giornali, riviste, libri, manifesti, comizi, azioni; abbiamo mille motivi per continuare a dare notizia delle azioni che infiammano il cuore, propagandarne la diffusione e legittimarne la validità, tanto più in tempi in cui il significato della parola diviene sempre meno comprensibile e si alza un muro invalicabile tra coloro che parlano e comprendono il linguaggio del potere e coloro che ne sono semplicemente succubi.

Le procure d’Italia non sono cieche e sulla bilancia della loro Dea grava tutto il peso del Dominio; sanno che gli anarchici sono irriducibili a rinunciare alle utopie in cui credono e a lottare per i loro sogni più arditi. In tutto ciò vedono istigazione a delinquere e apologia sovversiva; per noi è semplicemente il battere del cuore.

Un cuore che ha mille motivi per continuare a battere. E battersi.

Solidarietà con gli anarchici arrestati e indagati

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Distribuzione

Un po’ di nuovi titoli e vecchi libri nuovamente presenti in distribuzione.

  • AA. VV., Pensare l’impensabile tentare l’impossibile. A fianco di Alfredo, contro l’ergastolo e il 41 bis, ed. Colibrì, 2023, pp. 77, € 10
  • Errico Malatesta, Opere complete vol. VIII. “Anarchismo realizzabile e realizzatore”. Pensiero e Volontà e ultimi scritti. 1924-1932, 2023, ed. La Fiaccola / Zero in condotta, 2023, pp. XXIX + 337, € 25 invece di € 30
  • AA. VV., In ordine sparso. Genealogia dell’organizzazione informale, ed. Gratis, 2012, pp. 202, € 10;
  • René Char, Il martello senza padrone, ed. Gratis, pp. 83, € 4;
  • Zo D’Axa, Da Mazas a Gerusalemme, ed. Gratis, pp. 114, € 7;
  • Léon de Mattis, “Morte alla democrazia”, ed. Gratis, 2012, pp. 46, € 3;
  • Severino Di Giovanni, Il pensiero e l’azione, ed. Gratis, 1993, pp. 134, € 6
  • Gherasim Luca, L’inventore dell’amore, ed. Gratis, pp. 47, € 2,50;
  • Joyce Mansour, Grida, ed. Gratis, pp, 38, € 2;
  • Paul Valet, Chiodi di sabotaggio, ed. Gratis, pp. 71, € 4;
  • Gabrielle Wittkop, Litanie per un’amante funebre, ed. Gratis, pp, 47, € 3;
  • Claudio Catalano, Architettura psichedelica, ed. Nautilus, pp. 182, € 16;
  • Caterpillar, Prima che ancora e altri versi, ed. Nautilus, 2023, pp. 44, € 4;
  • La critica radicale in Italia. Organizzazione consiliare Comontismo 1971-1974, ed. Nautilus, 2023, pp. 878, € 30 invece di € 35;
  • Emma Goldman, Vivendo la mia vita. Vol. 1. 1889-1899, ed. Quaderni di Paola, 2023, pp. 348, € 14 invece di € 16;
  • Pensiero critico. Foglio aperiodico di critica sociale n°1, novembre 2022, offerta libera;
  • Pensiero critico. Foglio aperiodico di critica sociale n°2, aprile 2023, offerta libera;
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