Venerdì 20 ottobre ore 20:30
Anarchy confidential, cena di autofinanziamento
Menù fisso 10 euro, gradita prenotazione
Biblioteca anarchica disordine
via delle anime 2/b Lecce
aperta lunedì e mercoledì dalle 18:30 alle 20:30
disordine@riseup.net
Venerdì 20 ottobre ore 20:30
Anarchy confidential, cena di autofinanziamento
Menù fisso 10 euro, gradita prenotazione
Biblioteca anarchica disordine
via delle anime 2/b Lecce
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Avanti tutti! E con le braccia e con il cuore, la parola e la penna, il pugnale e il fucile, l’ironia e la bestemmia, il furto, l’avvelenamento e l’incendio, facciamo la guerra alla società!
Joseph Déjacque
Quattro arresti domiciliari e cinque obblighi di dimora, contro una richiesta di dieci arresti in carcere: sono il frutto dell’ennesima operazione anti-anarchica condotta dalla procura di Genova, nei confronti di compagni che gravitano attorno alla redazione del quindicinale anarchico “Bezmotivny – Senza motivo”. Le accuse, oltre all’immancabile associazione sovversiva, sono di istigazione a delinquere e apologia sovversiva, oltre al ridicolo “offesa all’onore del presidente della Repubblica”…
Eppure non è senza motivo che i compagni sono stati arrestati: hanno perseverato in ciò che gli anarchici fanno fin dall’inizio della loro storia: stampano giornali, criticano l’esistente, incitano ad agire, diffondono le notizie di attacco alle strutture e agli uomini che reggono questo mondo sempre più mortifero, le giustificano socialmente come valide ed opportune, provano a spiegarne le ragioni ai pochi lettori ancora attenti che possono raggiungere… Strane persone, gli anarchici. Se proprio vogliono scrivere, perché non fanno come molti altri? Potrebbero scrivere sui giornali che si trovano, a modico prezzo, in una qualunque edicola, e giustificare le guerre, gli annegamenti in mare, le morti in carcere e quelle sul lavoro, il razzismo, la pervasività del controllo poliziesco, …, portando a casa anche un dignitoso stipendio. Invece no! Sempre ad andare in direzione ostinata e contraria, credere ancora che quello della democrazia totalitaria non sia il migliore dei mondi possibili, parlare di distruzione dello Stato e del sistema tecno-capitalista che lo affianca. Tutte cose senza motivo, per la maggior parte della gente.
La carta stampata, per gli anarchici, è sempre stata un grande strumento di agitazione, ovvero un mezzo per veicolare le proprie idee e incitare al sovvertimento della società costituita, e per questo, da centocinquanta anni, la loro stampa è sequestrata e chi vi scrive viene represso. In virtù di questa lunga storia di repressione, abbiamo mille motivi per proseguire la nostra opera di agitazione mediante giornali, riviste, libri, manifesti, comizi, azioni; abbiamo mille motivi per continuare a dare notizia delle azioni che infiammano il cuore, propagandarne la diffusione e legittimarne la validità, tanto più in tempi in cui il significato della parola diviene sempre meno comprensibile e si alza un muro invalicabile tra coloro che parlano e comprendono il linguaggio del potere e coloro che ne sono semplicemente succubi.
Le procure d’Italia non sono cieche e sulla bilancia della loro Dea grava tutto il peso del Dominio; sanno che gli anarchici sono irriducibili a rinunciare alle utopie in cui credono e a lottare per i loro sogni più arditi. In tutto ciò vedono istigazione a delinquere e apologia sovversiva; per noi è semplicemente il battere del cuore.
Un cuore che ha mille motivi per continuare a battere. E battersi.
Solidarietà con gli anarchici arrestati e indagati
Un po’ di nuovi titoli e vecchi libri nuovamente presenti in distribuzione.
Il primo arresto di Recchi avvenne a Buenos Aires alla fine del maggio 1931, accusato di
aver dato ospitalità all’anarchico Silvio Astolfi. Molto legato a Severino di Giovanni, dopo la morte di quest’ultimo avvenuta per fucilazione il 1° febbraio 1931, formò insieme all’anarchico cileno Jorge Tamayo detto “Gavilàn”, un gruppo di fuoco al fine di continuare, colpo su colpo, quel conflitto permanente estraneo ai cambi di rotta.
Il 2 maggio 1931, i due anarchici compirono una rapina senza fare economia di proiettili e, preso il denaro, si diedero alla fuga su una macchina guidata da Astolfi. Appena premuto l’acceleratore, un poliziotto richiamato dagli spari, prese a fucilate l’auto uccidendo sul colpo il diciottenne Mornan, alla sua prima rapina, seduto sul sedile posteriore. Astolfi, a sua volta venne ferito alla testa e nonostante il copioso sangue che perdeva riuscì a seminare i poliziotti che gli stavano alle costole. Abbandonata l’auto, con i vestiti zuppi di sangue invitò i componenti della batteria a dileguarsi – salvatevi voialtri, io sono preparato – disse. Intercettato nuovamente, stremato e dissanguato, riuscì a guadagnare la fuga uccidendo tre poliziotti e ferendone gravemente un quarto. Trovò rifugio nella casa di Gioacchino Scorraro Bayo e Benedetta Settecase, vedova dell’ex cassiere del giornale “Culmine”, Giulio Montagna e verso la fine di maggio, lo trasferirono nella casa di Nicola Recchi. Lo scritto che pubblichiamo di seguito – L’inquisizione nella Repubblica Argentina (Rivelazioni di un torturato) – apparso in tre riprese su “L’Adunata dei Refrattari” nel 1932, è la testimonianza scritta dallo stesso Recchi sul suo arresto per questi fatti.
“La polizia, che affannosamente ricercava l’Astolfi, il 30 maggio 1931 mi trasse in arresto […], fui bastonato, seviziato e torturato in mille maniere tutte le volte che venivo interrogato e rinchiuso in carcere fino al settembre dello stesso anno”.
Nicola Recchi
L’inquisizione nella Repubblica Argentina (Rivelazioni di un torturato)
pp.60 – 4 euro a copia. Ai distributori 3 euro a copia (almeno 5 copie).
indesiderabiliedizioni@gmail.com
Disponibile in distribuzione e per la consultazione
Il carcere è la struttura portante della società in cui viviamo. Spesso non sembra ma è così.
Una società progressista, educatrice, permissiva, una società che si lascia guidare da politici illuminati,
una società che guarda scandalizzata ai massacri più o meno lontani che costellano la carta geografica del mondo,
questa società che sembra abitata da tanti cittadini per bene attenti solo a non danneggiare il verde
e a pagare il minimo possibile le tasse, questa stessa società che si crede lontana dalla barbarie e dall’orrore, ha il carcere alle porte.
Libertà per Zac
Il 28 marzo il compagno anarchico Zac è stato arrestato in maniera preventiva a seguito di un’indagine ancora in corso per 270 bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo), che coinvolge altre 13 persone. Zac è accusato di un’azione incendiaria avvenuta il 4 marzo 2021 davanti al consolato greco di Napoli, collocata dall’accusa all’interno della campagna di solidarietà con il prigioniero rivoluzionario Dimitris Koufontinas, all’epoca in sciopero della fame nelle carceri greche. Zac si trova ora detenuto nel carcere di Terni insieme ad un altro compagno anarchico, Juan. A loro va tutta la nostra solidarietà!
Mercoledì 28 giugno ore 21
Concerto con “I Fanfarroni”, musiche randagie per quattro gatti.
Benefit prigionieri anarchici
Bar, distribuzione di stampa anarchica
Biblioteca anarchica disordine
via delle anime 2/b Lecce
disordine@riseup.net disordine.noblogs.org
Quella che segue è la lettera scritta da un compagno al questore di Massa, inviata alcuni giorni fa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, e che supponiamo sia già stata recapitata al destinatario.
Al Questore della provincia di Massa Carrara
Lecce, 5 giugno duemilaventitré
Egregio signor Questore,
le scrivo in seguito al foglio di via da Lei ordinato nei miei confronti, per anni due, dalla città di Carrara, e notificatomi pochi giorni or sono dal personale della Digos di Lecce.
Devo ammettere che leggere le carte della burocrazia statale ha un po’ l’effetto di aprire un ovetto Kinder: “è un’emozione sempre nuova…”.
Leggo infatti che tra i miei precedenti penali viene riportata una condanna “per offese alla religione dello Stato”; ci tenevo a segnalarLe che l’Italia, il paese di cui non mi vanto essere cittadino, è per definizione costituzionale e giurisprudenziale un paese laico, e non una teocrazia. Magari ciò la infastidirà – io non conosco le sue idee in merito – ma oggi, almeno formalmente, una religione di Stato non esiste più.
Su un’altra questione vorrei poi farLe un appunto, e cioè sul fatto che, in base ai Decreti a cui Lei si appella, io sarei “dedito alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni”. Non solo posso rassicurarLa, egregio signor Questore, che coi miei comportamenti non metto in pericolo “l’integrità fisica e morale dei minorenni”, ma Le faccio anche presente che questa è messa in pericolo molto spesso proprio dagli appartenenti a quella che Lei considera essere la religione di Stato, nonché dagli appartenenti a quelle forze dell’ordine che Lei stesso rappresenta. Non è qui necessario che mi metta a fornirLe degli esempi, di cui le cronache quotidiane sono piuttosto ricche.
Ci tenevo a comunicarLe queste brevi considerazioni perché trovavo le definizioni adottate errate ed anche offensive, per quanto io sia conscio che si tratti, in fondo, solo di carte di Gabinetto.
Certo che mi comprenderà se non le porgo i miei saluti, chiudo qui questa mia.
Salvatore Signore
È stato ristampato il libro di Vernon Richards “Insegnamenti della Rivoluzione spagnola 1936-1939”, pp. 322, 2023, ed. Biblioteca Anarchica Disordine
È trascorso mezzo secolo dall’ultima edizione in italiano di questo libro.
Molte sono state le pubblicazioni che nel corso degli anni hanno raccontato gli avvenimenti spagnoli degli anni 1936-1939, ma la maggior parte hanno evidenziato principalmente gli aspetti più belli ed esaltanti di quella breve estate dell’anarchia.
Pensiamo che l’assenza di questo testo, che analizza esclusivamente gli aspetti critici di quella seppure formidabile stagione, sia stata pesante, perché per lungo tempo generazioni di nuovi compagni che si sono avvicinati alle idee anarchiche e hanno letto apologeticamente quegli avvenimenti, non hanno potuto usufruire di un valido strumento rispetto ad essi e, soprattutto, rispetto al modo di operare di alcuni compagni, dirigenti di un movimento sindacale con oltre un milione di iscritti ed esponenti di spicco del movimento anarchico, che con le loro scelte hanno contribuito al fallimento della rivoluzione, prima ancora della sconfitta nella guerra contro le truppe di Franco.
Definiamo pesante la lunga assenza di questo libro perché crediamo che tutti i tentativi
insurrezionali e le esperienze rivoluzionarie del passato si sedimentino, lasciando qualcosa per quelle presenti e a venire, e la mancanza di una lettura critica riguardo una di queste rappresenti una falla nella riflessione dei compagni dell’oggi, uno strumento in meno a disposizione per elaborare il proprio intervento nel presente in cui viviamo.
INDICE
Introduzione alla nuova edizione
Prefazione all’edizione italiana
Introduzione alla prima edizione inglese
Parte prima
Capitolo 1. Le elezioni del febbraio 1936
Capitolo 2. La sollevazione dei militaristi nel luglio 1936
Capitolo 3. La rivoluzione al bivio
Capitolo 4. Dittatura anarchica o collaborazione e democrazia
Capitolo 5. La Cnt e la Ugt
Capitolo 6. La Cnt partecipa ai governi catalano e centrale
Capitolo 7. La Cnt e l’azione politica
Capitolo 8. La corruzione del potere
Capitolo 9. Le collettività agricole
Capitolo 10. Le industrie collettivizzate
Capitolo 11. I comunisti: avanguardia della controrivoluzione
Capitolo 12. Le “giornate di maggio” a Barcellona
Capitolo 13. Il significato rivoluzionario delle “giornate di maggio” a Barcellona
Capitolo 14. La Cnt e la crisi del governo Caballero
Capitolo 15. La Fai e la lotta politica
Parte seconda
Introduzione
Capitolo 16. Dalle milizie alla militarizzazione
Capitolo 17. Il Plenum nazionale del gennaio 1938
Capitolo 18. Il patto Ugt-Cnt
Capitolo 19. Il culto della organizzazione e della personalità
Capitolo 20. La responsabilità dei membri di base
Conclusioni
Bibliografia
Una copia € 14, da 5 copie in poi € 9 a copia.
Per contatti: disordine@riseup.net
Biblioteca Anarchica Disordine, via delle Anime 2/b, 731oo Lecce
Nuovi titoli in distribuzione:
VENERDÌ 28 APRILE ORE 18.30
PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
Agire! Pietro Cociancich e il “Gruppo di Marsiglia” 1932-1944.
Edizioni Indesiderabili, Biblioteca anarchica disordine, febbraio 2023
Vi è forse un aggettivo che in questo libro risalta agli occhi, ripetuto svariate volte a descrivere la condizione di coloro cui viene attribuito, ed è quello di proscritti. Ripercorrendo le storie e i tanti nomi sconosciuti, ignorati o rimossi, ci si imbatte sempre nella necessità di affrontare la condizione di esuli o esiliati, di fuggitivi o messi al bando completamente. Il periodo storico trattato percorre l’avvento del fascismo in Italia fino alla sua caduta e nonostante abbia come punto di partenza, e luogo nevralgico di azione, Marsiglia e la Francia, gli avvenimenti si svolgono attraversando tutta l’Europa che da lì a poco sarebbe diventata un enorme campo di concentramento. Seppure proscritti, i compagni e le compagne di queste vicende non avevano esitazione nell’attacco.
ORE 21:00
CONCERTO CON MINO DE SANTIS
cantautore salentino
A sostegno della stampa anarchica
BIBLIOTECA ANARCHICA DISORDINE
VIA DELLE ANIME 2/B LECCE