Riscoprire oggi, nella Rivoluzione francese, un filone di pensiero anarchico, insieme alle riflessioni fatte a suo tempo da Kropotkin, chiarificatrici sull’argomento, significa legare il processo di sviluppo dell’anarchismo a un processo ben più ampio: quello della lotta dell’uomo contro il potere, una lotta che scorre attraverso tutta la storia e che la contrassegna dalla parte dei vinti. Fermarsi su questi problemi significa, in sostanza, chiedersi: che fare, oggi, di fronte alle responsabilità che ci attendono? Dall’introduzione di Alfredo M. Bonanno
Occorreva il disordine, perché un’opera vitale uscisse dai decreti dell’Assemblea. Occorreva che in ogni piccola località ci fossero degli uomini d’azione, dei patrioti aventi l’odio dell’antico regime, pronti a impadronirsi della municipalità; capaci di fare una rivoluzione in ogni casolare per capovolgere l’ordine della vita, ignorando tutte le autorità; occorreva, perché si potesse compiere la rivoluzione politica, che la rivoluzione stessa diventasse sociale.
Occorreva che il contadino si fosse impadronito della terra e l’avesse solcata coll’aratro senza aspettare l’ordine dell’autorità, che certamente non sarebbe mai venuto. Occorreva insomma che una vita nuova cominciasse nel casolare. Ma questo non poteva accadere senza disordine, senza molto disordine sociale.
E i legislatori vollero per l’appunto impedire questo disordine!…
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I borghesi comprendevano inoltre che i beni dei signori stavano per passare nelle loro mani; ed essi volevano conservare intatti questi beni, con tutti i redditi addizionali annessi alle antiche servitù, convertite in pagamenti in denaro. Più tardi si sarebbe esaminato, se non fosse più vantaggioso abolire i residui di queste servitù, e allora lo si farebbe legalmente, con «metodo», con «ordine». Poiché, se si tollerava il disordine, chi sa dove si sarebbe fermato il popolo? Non si parlava già di «eguaglianza», di «pareggiamento delle fortune», di «poderi non più vasti di centoventi jugeri»?
Pëtr Kropotkin, La Grande Rivoluzione 1789-1793, ed. Anarchismo, 1987, pag. 400, € 8
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